venerdì 24 gennaio 2014

A3, i cittadini non ci stanno «Salvate il vecchio tracciato»

Sulla questione del vecchio tracciato dell’A3, di cui ci siamo occupati di recente, ecco cosa ne pensa –tra gli altri- l’ing. prof. Francesco Russo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Articolo di Giusy Nuri(L’Ora della Calabria 22-01-2014)

Non sono solo i ritardi per la chiusura dei cantieri della Salerno-Reggio Calabria causa di lamentele tra i cittadini della Costa Viola. Tra le questioni aperte, ancora molto calde, ci sono, senza dubbio, quella della mancata realizzazione dello svincolo di Bagnara-Sant’Eufemia, che taglia fuori l’intera area aspromontana e quella, ancor oggi oggetto di discussione, del possibile riutilizzo del vecchio tracciato. Questioni, fra l’altro, sollevate anche dal pd calabrese nel suo tour regionale sulle “Bugie di Ciucci” e che se non si affrontano rapidamente a breve si rimpiangeranno come dei treni definitivamente passati, considerato che sull’A3 la situazione è in progressiva evoluzione. In particolare, sulla probabile demolizione del tracciato “Scilla-Bagnara” sono stati in molti ad esprimere parere contrario. Messo da parte il progetto dell’ex assessore regionale Michelangelo Tripodi di realizzare un parco solare, un’altra proposta, molto apprezzata anche nei territori, era stata quella della Provincia di utilizzare il tratto dismesso per un percorso “mare-monti”, che avrebbe assicurato una viabilità alternativa rispetto alla nuova arteria autostradale. Ma anche in questo caso la proposta non ha avuto seguito, in quanto sullo studio di fattibilità presentato dall’ente provinciale i ministeri competenti si sono espressi negativamente.

Quindi, sembra non esserci scampo per il vecchio tracciato “Scilla-Bagnara”, destinato alla demolizione. Su quali potrebbero essere i benefici sul mantenimento del vecchio viadotto, abbiamo chiesto un parere tecnico al prof. Francesco Russo, docente di Ingegneria dei trasporti presso la facoltà di Ingegneria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

“Collaborative planning”sono le parole chiave per il prof Russo. «Come per tutte le opere, è necessario che si faccia uno studio di fattibilità trasparente con il pieno coinvolgimento delle collettività interessate. Associazioni locali, proprietari dei terreni devono poter esprimere il proprio parere e ancora di più le amministrazioni locali devono fare sentire la propria voce». Con particolare riferimento al tracciato dismesso dell’A3 “Scilla-Bagnara”, il docente ritiene che bisogna fare una serie di considerazioni. Innanzitutto, si tratta di un tratto di strada omogeneo, che potrebbe essere ben utilizzato come arteria intermedia tra autostrada e statale 18, destinata al traffico tirrenico, che eviterebbe così di immettersi sull’A3. Un altro aspetto da non sottovalutare è la valenza architettonica dei viadotti in questione. «In qualsiasi altra parte del mondo, - dichiara- opere del genere, progettate dai migliori progettisti del mondo, sarebbero state preservate».

Se da un lato questi sono i benefici, dall’altro bisogna valutare i costi. In particolare, bisogna capire quanto costa la manutenzione dei viadotti e le operazioni di riallaccio delle arterie. Solo dopo un’accurata analisi costi-benefici è possibile prendere in considerazione qualsiasi proposta. Una cosa è certa: le comunità devono poter dire la propria, considerato che si tratta di un’opera “calata dall’alto”, con notevoli ripercussioni nei territori.