martedì 9 ottobre 2007

PREMI NOBEL DA E-MUL(E)ARE

Il signor Albert Fert (francese), 69 anni e il signor Peter Grünberg (tedesco), 68 anni, hanno ricevuto ieri il Nobel per la Fisica (10 milioni di corone svedesi, pari quasi a € 1.100.000,00).

Direte voi: "E chi ficiru 'sti ddu' "rimbambiti" per meritarsi tutti 'sti sordazzi?"

Beh, a dir la verità, tantu rimbambiti non sono, tanto che -seppur indipendentemente uno dall'altro, fin dal 1988- hanno scoperto la Magnetoresistenza Gigante (GMR), applicata poi per la prima volta solo nel 1997. E che diavolo sarà mai? 'Na mala parola?

No. In pratica, i due hanno scoperto che grazie a piccoli cambiamenti nel campo magnetico, si generano cambiamenti più grandi nella resistenza elettrica. Questo consente di immagazzinare dati in sistemi di memoria digitale minuscoli, perché le informazioni vengono immagazzinate in piccole aree magnetizzate, registrate da una testina e tradotte quindi in segnali elettrici. Da qui si generano poi gli uno e gli zero dei segnali digitali.

Vabbò, penserete voi, 'u nonnu nisciu pacciu stanotti.

Ambeci, vi posso assicurare che no. Pirchì, se avete letto con attinzioni e nci fati casu, quello sopra illustrato è il principio di funzionamento di un marchingegno infernale che molti di voi usano giornalmente e ovunque vi troviate e grazie al quale le vostre orecchie vengono deliziate (e/o sturdute) dalla voce (e/o repiti) e dai suoni (e/o rumuri) dei loro gruppi preferiti.
Sì, figghioli, è cusì chi funziona ddha cosa minuscola che quelli che sanno di tecnologia chiamano i-pod.

Senza questi due scienziati, non sarebbero esistiti gli i-pod, i file mp3 e le loro varianti e, soprattutto, non sarebberoi esistiti napster, kazoom, e-mule e simili.
Grazie a questa 'nvinzioni, i grammofuni, i mangiadischi, i giradischi ca puntina 'mpurbirata e puru i cd sono oramai roba da... museo della musica.
E' sempre grazie ai loro ciriveddhi se non ci dobbiamo caricare in macchina 'na sporta 'i cd, ma possiamo ascoltare in un colpo solo, "stivata" nta 'na cosiceddha 'i nenti, l'intera discografia di Battisti, De Andrè, Beethoven, Verdi, Claudio Villa, Pavarotti o Bob Dylan, i Doors, i Rolling Stones o i Pink Floyd.

Biniritti cristiani! direte voi. Beh, al loro posto, comincerei a preoccuparmi, almeno in parte.

Sì, perché forse adesso le case discografiche -che la settimana scorsa se la sono presa con una povera donna di una disgraziata tribù d'indiani d'America, citata per centinaia di migliaia di dollari, perché rea di aver scaricato da internet 'na marea di file musicali- adesso sanno a quali porte bussare per chiedere i soldi ai veri "responsabili" della loro attuale difficoltà di operare sul mercato: 'sti ddu' 'mari vecchiareddhi (uno francisi e l'autro tedesco di Germania), la cui unica intenzione -come recita la motivazione del premio- era solo quella di rendere disponibile “una delle prime applicazioni reali del promettente campo della nanotecnologia".

N.B.: La notizia è stata tratta da Timesonline. Leggetevi l'articolo