lunedì 8 ottobre 2007

LA RIVOLTA IN BIRMANIA / 7

Secondo quanto riporta l'edizione on line del Times, la polizia del regime birmano è entrata negli uffici delle Nazioni Unite e ha sequestrato gli hard disk, che si pensa possano contenere i dati dei membri dell'opposizione,i quali si sono dati alla macchia.
L'ufficio delle Nazioni Unite è anche sospettato dal regime per aver consentito tramite i link o i telefoni satellitari in uso all'organismo internazionale di far filtrare notizie e filmati riguardo alla situazione birmana, anche dopo che il governo aveva bloccato l'accesso a internet, dieci giorni fa.

Channel News Asia, ha diffuso la notizia (data dalla televisione di stato), che il governo militare ha donato migliaia di dollari, cibo e medicine ai monasteri di Rangoon in un apparente gesto di riconciliazione.
Sempre la televisione, riferisce che il governo militare ha nominato un suo rappresentante per mantenere le "relazioni" con la leader degli oppositori Aung San Suu Kyi, ancora detenuta.

Intanto, per tenere alta l'attenzione, sui blog della dissidenza compaiono le prime avvisaglie del boicottagio che si intende fare contro la Cina (il paese più forte economicamente, che copre -sia pur a fatica- le malefatte del regime birmano).
Ecco come vedono, fin d'ora, le Olimpiadi di Pechino del prossimo anno




[immagini prese da http://ko-htike.blogspot.com/]