BLUES... ALL'ACQUA 'I MUNTAGNA
Serata all'insegna del blues, quella di sabato scorso al "Tremousa" -ristorante gastro-pub di Melia. E, come sempre, noi di Malanova non siamo certo mancati.
Protagonisti della sirata, i musicisti della "King Fish Blues Band", simpatica formazione, proveniente dalla vicina Polistena. [vedi foto sotto]
Certamente, i ragazzi chianoti -con i quali abbiamo poi scambiato due chiacchiere e approfittato per fare uno "pitch"- sono musicalmente molto preparati, tanto che il loro repertorio ha spaziato brillantemente dal blues classico di B.B. King, a quello dei Blues Brothers, da "Cocaine" di J.J. Cale alle citazioni di Bob Marley e Bob Dylan, fino a sconfinare nel rock, prima con "Satisfaction" e poi, dulcis in fundo, con la 61ma versione di "Smoke on the water", l'unica che il mio amico Enrico ancora non ha. Eh, caru amicu Eric, ta pirdisti!
Su tutti però, ha spiccato (nonostante l'altezza) la voce "chianamericana" (= chianota + 'mericana) del cantante, Joe Manno.
A caratterizzare una performance canora particolarmente apprezzata dal pubblico, sono stati gli intercalari della nostra terra, che Joe ha dispensato con grande simpatia, da vero show-man. E siccomu ndi piaciu assai, eccovi qualche perla:
1- Subito dopo la prima canzone (The thrill is gone, di B.B. King), quindi a cinque minuti dall'inizio del concerto, rivolto al pubblico che ancora non aveva finito di applaudire, Joe esclama:"Ancora ccà siti?"
2- Sulle cullanti note di "Knockin' on heaven's door", a una ragazza del tavolo a fianco, che accompagnava le note con un accendino acceso, nel benevolo tentativo di creare l'atmosfera da concerto seriu, Joe ordinava perentorio: "E stuta 'stu c...u 'i accendinu!" -e giù risate.
3- Introducendo una bella versione di "No woman no cry", i cui primi versi fanno "Do you remember where we used to seat...", constatato che 'u chitarrista (sempre sorridente), non 'rrinisciva mi si ricorda l'accordi nemmeno dopo tre tentativi, Joe,un tantinello esasperato, gli fa: "Do you remember...'stu c...u!"
4- Infine, non poteva mancare il bis: "Sweet home Chicago", richiesto da un ritardatario con cappellino degli Yankees (se non ricordu mali). Joe, gliel'ha sì dedicata, ma appena finiu nci rissi, chiaru e tundu: "'A prossima vota veni prima, però!". Poi ha rifiutato (a ragione) di fare un altro bis, esclamando:"Ma mi vuliti mortu!?"
Naturalmente, prima di ascoltare la grande musica dei King Fish, una volta arrivata al "Tremousa", non virendu cchiù 'ill'occhi -non si sa se a causa della fitta nigghia che ricopriva la collina ra "Buccata" o pi fami nira- la Maladelegazione ha dato fondo alle sue migliori capacità degustatorie, affrontando, nell'ordine:
- Antipasto alla calabrisi: bastava chistu e mangiauvu pi notti;
- Maccheroni al sugo di cinghiale: conditi cu peperoncino piccante rosso sangue e 'ssuttirrati sutta a 'na... nivicata di furmaggiu. Da togliere il fiato!
- Grigliata mista di carne (costiceddhi, satizzi, ecc.) con contorni di patati o' furnu e nu vavaneddhu 'i 'nzalata, sai, per tenersi leggeri.
E poi, siccomu 'u vinu quandu è bonu è più vaso-dilatatore ru solitu e ndi stava calandu 'a prissioni, mi ndi ripigghiamu, 'na generosa porzione di tiramisù.
Aaaaahhhh! Fu così che ci siamo quindi sistemati più comodamente sulle seggiole, per deliziare -dopo il palato- anche il nostro udito, da scrupolosi seguaci del detto scigghitanu: panza china fa' cantari, non cammiscia nova!
Ma il buon Domenico -proprietario del locale- evidentemente accortosi del nostro leggero affanno -detto anche "rafamentu"- da sforzo, ha creduto bene di darci una mano. Come? Portandoci 'na bella buttigghia 'i "acqua 'i muntagna" -volgarmente conosciuta come grappa- prodotta artigianalmente da una ditta del luogo.
Insomma, tra 'na canzuni, ddu' risati e nu biccherinu, ndi calammu pa casa ch'erunu l'una e menza, con ancora in corpo quel blues ...all'acqua 'i muntagna!
P.S.:Un ringraziamento aila "King Fish Blues Band" e al "Tremousa" per la gentile concessione delle foto.